![]() |
Gare de Lyon, Paris |
Il cammino
verso una più ampia laicizzazione della società prosegue ovunque
spedito.
Non solo è
incontrastato ma addirittura favorito da alcuni ambienti cristiani
nei quali il rispetto verso gli altri si traduce in una specie di vergogna verso
la propria fede. In Italia la presenza del papa argentino sembra stia
accelerando il processo di laicizzazione, tant'è vero che ovunque mi
giungono notizie di cristiani che abbandonano la pratica domenicale
disertando le parrocchie e adagiandosi, perciò, in un agnosticismo
pratico.
Me lo dice
pure un parroco di cui sono amico il quale ha dovuto constatare che,
per la vigilia di Natale, non ha avuto più di trenta confessioni di parrocchiani piuttosto anziani. Si tenga conto che la sua
parrocchia ha qualche migliaio di teorici cristiani.
Trovo
scritto qualcosa del genere anche in certi articoli nei quali,
percentuali alla mano, si dimostra che la gente è quasi in “fuga”
dalle realtà parrocchiali. Alcuni deducono da ciò che il presente papato
è stato letteralmente un fallimento e un vero disastro, al di là
della pubblicità di “regime” che viene sciorinata in suo favore quasi ogni giorno.
D'altronde, se Dio perdona a prescindere dalla conversione delle persone (è
questo che la gente capisce), che senso ha accollarsi la “fatica”
di seguire la Messa tutte le domeniche?
In Italia da
altissimi livelli ecclesiastici viene predicato un Dio “piacione”,
disposto a perdonare anche a chi di fatto non vuole cambiare vita,
disposto a giustificare chi ha sempre vissuto secondo la propria
logica (magari lontana anni luce da quella evangelica).
In Italia
viene auspicato un “giubileo” che possa essere d'interesse pure
ai mussulmani (come, non l'ho ancora capito!).
Contemporaneamente, in Francia avvengono fatti ancor più curiosi.
Mi è giunto
un bollettino da un'abbazia cattolica tradizionalista francese.
Nell'articolo di apertura, scritto dallo stesso abate, si riporta
quanto segue:
«Alcuni
mesi fa, alla “Gare de Lyon” (una delle stazioni ferroviarie di
Parigi) cinque giovani musulmani tra 16 e 18 anni mi si sono
avvicinati con la ferma intenzione di convertirmi all'Islam. Il capo
del gruppo, uno splendido ragazzo di colore, mi parlava di verità,
concetto a cui credeva e a cui dava, l'avevo intuito, una forza
di convinzione spirituale che non si trova più nella nostra società
tecnologica. Poi iniziò a demolire tutti i dogmi fondamentali
della nostra fede. Ha affermato che Dio non può generare, non
essendogli assolutamente possibile. Ha continuato dicendo che Dio non
può farsi uomo. Non gli è assolutamente possibile neppure questo.
L'ho lasciato parlare per alcuni minuti. Ad un certo momento, gli ho risposto dicendo che
non si deve rappresentare la generazione divina carnalmente ma in
modo spirituale. Non ha colto l'obiezione. Così, mi sono ritrovato
con questi cinque ragazzi sotto la pioggia, due davanti e tre dietro
di me. “Dio non può fare quanto lei dice, non è possibile!”, mi
diceva il bel Mustafà. Allora gli ho risposto che iniziava ad
infastidirmi nel ripetere incessantemente “Dio non può” e gli ho
fatto lo stesso rimprovero di Gesù ai Sadducei: “Tu, caro
ragazzo, ignori la potenza di Dio ed io, ti dico, che Egli è
onnipotente. Negare ciò affermando l'impotenza di Dio è grave”.
Alla mia risposta, ha cambiato soggetto di discussione. […]. Alla fine, ci siamo
lasciati promettendoci vicendevolmente di leggere, io la sura della
vacca, lui il vangelo di san Giovanni».
Questo, in
sintesi, il racconto dell'abate di un'abbazia tradizionalista
francese.
Evidenzio
alcune cose che non saranno passate inosservate ai miei attenti
lettori:
- Pare che oramai in Francia i mussulmani inizino ad “evangelizzare” le persone. Ve lo immaginate, voi, se avvenisse la stessa cosa in un paese mussulmano ad opera di giovani cristiani?
- Gli “evangelizzatori” sono giovanissimi e convintissimi, non arretrano neppure dinnanzi alla figura di un abate che, di certo, si sarà loro presentato con abiti religiosi.
- L'abate, che pure è un tradizionalista cattolico, rimane d'accordo con il giovane mussulmano di leggere la sura della Vacca. Mi chiedo cosa dovrebbe mai cercare in essa! Il giovane mussulmano, in cambio, leggerà il vangelo di san Giovanni. Siamo sicuri che il giovane mussulmano lo leggerà? E se lo leggerà chi lo aiuterà a capirlo? Non certo dei cristiani debilitati, che si vergognano della loro identità e sono particolarmente ansiosi di non “dispiacere” al loro prossimo!
- Confronti di questo tipo sono esistiti per secoli in Siria e sono stati pure favoriti dal sultano dominante. Quando, poi, l'Islam è passato in maggioranza tra la popolazione, è cessato ogni genere di confronto. L'Europa occidentale avrà un'analoga sorte?
Non solo in Francia.. la dawah ( letteralmente un "invito") e la predicazione in strada è diffusissima anche nel Regno Unito, in Germania e anche in Italia. Dei giovani musulmani facevano quest'attività anche all'Expo di Milano.. nei Paesi islamici è inutile dire che sarebbe impossibile predicare Cristo. E' il prezzo che paghimao per la nostra laicità che ha eliminato il trascendente... Il futuro dell'Europa è l'Islam, e noi Cristiani ripopoleremo forse le catacombe..
RispondiEliminanikolaus
È chiaro a chi ha ben in mente le fonti che gran parte dell'attuale clero non rappresenta più (o rappresenta ben poco) il Cristianesimo.
Elimina