tag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post1041443420809347237..comments2023-04-27T02:35:56.764-07:00Comments on Traditio Liturgica: Sul dovere di seguire la TradizionePietro C.http://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comBlogger14125tag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-49728902210211937542015-04-17T02:18:31.546-07:002015-04-17T02:18:31.546-07:00Ha centrato l'argomente e temo che purtroppo s...Ha centrato l'argomente e temo che purtroppo siamo dinnanzi ad un punto senza ritorno!<br /><br />Roberto in questi interventi da un lato ammette - forse "obtorto collo" e perché da me costretto - che la spiritualità ha la sua importanza e la loda. <br />Poi di fatto non gli interessa poiché bisogna mescolarsi nel mondo e "avere l'odore delle pecore", come direbbe il papa argentino.<br /><br />Uno può fare le scelte che vuole, bene inteso, ma dev'essere perfettamente cosciente dei rischi che queste comportano. Se le fonti cristiane antiche sono molto prudenti è perché sanno che ci si può lasciar prendere la mano e perdere di vista l'essenziale divenendo dunque puramente psichici.<br /><br />Perciò, se un monaco si affeziona al suo lavoro, è prassi che il saggio abate glielo tolga!<br /><br />Il fine per un cristiano (e quindi per un monaco) non è tanto fare un certo lavoro materiale, stabilirsi nella società, costruire determinate istituzioni per influenzarla, ma cambiare il suo cuore e ciò può non avvenire se si antepone l'attenzione al molteplice mondano a quella spirituale.<br /><br />Ecco il significato del passo in cui Cristo rampogna Marta che s'impegna in molte cose mentre Maria sta ai suoi piedi! (Vangelo che evidentemente non può che sfuggire a Roberto e a chi pensa come lui ma che s'iscrive PERFETTAMENTE nella tradizione ascetica da me individuata, questo per dire che Cristo non si può incasellare nella mentalità attivistica odierna).<br /><br />Purtroppo nelle nostre parti ciò non è affatto chiaro e i valori evangelici sono stati capovolti con il risultato di essersi allontanati (o di aver rifiutato) le basi del Cristianesimo stesso (in nome del vangelo, per di più!). Gli ultimi post non hanno fatto altro che dimostrarlo AMPIAMENTE.Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-1567004104365038172015-04-17T01:14:39.320-07:002015-04-17T01:14:39.320-07:00Come fa ad essere così precipitoso? Pensa che non...Come fa ad essere così precipitoso? Pensa che non abbia altro nella vita che stare attaccato al pc per risponderle? Se la pubblico le faccio una cortesia alla quale non sono obbligato, come aprire la mia casa ad uno sconosciuto ed è perfettamente inutile che lei metta i miei concetti contro me stesso. Potrei essere psichicissimo, per dirla con i miei propri termini, ma questo non significa che sono disonesto verso le fonti distorcedole e facendole dire quello che esse non dicono affatto solo perché a me non sta bene.<br />Inoltre se il dialogo da un certo punto in poi non serve che ad esacerbare gli animi (quindi non solo è inutile ma pure dannoso) è saggio sospenderlo per non farsi male vicendevolmente, non le pare?Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-2690844185086546512015-04-16T20:15:41.215-07:002015-04-16T20:15:41.215-07:00L'occidente ha dimenticato cosa significhi la ...L'occidente ha dimenticato cosa significhi la parola ASCESI mentre si rifugia in una sorta di orizzontalismo sociale caritativo che da solo non puo' bastare a elevare il cristiano a quella deificazione cara ai Padri della Chiesa...ma purtroppo se fai un discorso del genere oggi ti accusano di essere un disincarnato o peggio uno che vive tra le nuvole...questo secondo me e'il nocciolo della questione...forse la pongo in modo troppo semplicistico, ma di fatto e'cosìAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-42418266180011666792015-04-16T17:29:47.837-07:002015-04-16T17:29:47.837-07:00Vede, a parole lei non rinnega la cosiddetta spiri...Vede, a parole lei non rinnega la cosiddetta spiritualità ma a fatti poi la discioglie nella mondanità ispirandosi, per giunta, al vangelo (Cristo stava in mezzo alla gente, predicava, pranzava con i peccatori...).<br />Si dimentica - e non a caso - che Cristo sale sul monte Thabor, si apparta a pregare, si ritira addirittura nel deserto.<br />I vangeli non ci dicono tanto altro ma una cosa è sicura: Cristo non è un agitatore sociale e un filantropo inteso in senso mondano (tanto è vero che il suo Regno NON E' di questo mondo!) ma un Rabbì, ossia un maestro spirituale.<br /><br />I padri ci narrano che il ritirarsi nel deserto di Cristo non era indispensabile a lui, Figlio di Dio, ma lo fece per indicare che lo dobbiamo fare noi.<br />Se i padri della antica tradizione di TUTTA LA CHIESA (non della Chiesa d'Oriente soltanto) ci dicono questo, è segno che è in quella direzione che si deve marciare ed è in quella direzione che si deve improntare pure le relazioni con il mondo. Questo, si badi bene, non è dualismo platonico (che affetta Agostino, non tutti gli altri padri e tanto meno quelli greci). Sarebbe ora di finirla con la balla del "dualismo platonico" ripetuta a papero via perfino da alcuni accademici italiani!<br /><br />La realtà, invece, è che questo è Vangelo, Punto e basta!<br /><br />Francesco d'Assisi lo sapeva benissimo tant'è vero che un giorno si reca con frate Leone nelle piazze di una città per predicare Cristo. Frate Leone si attende che il poverello iniziasse a fare dei discorsi e invece.... nulla! Il Poverello con lo sguardo a terra, vestito di sacco e con il capuccio sulla testa passa tra la gente del mercato, attraverso la confusione delle vie cittadine, rimanendo in silenzio e umile.<br /><br />Al ritorno frate Leone gli chiede come mai non avesse predicato e si sente rispondere da Francesco che è questa la predica più profonda che può fare il cristiano. Quella, bene inteso, di non uscire dalla cella del cuore. Quella di non disperdersi nella molteplicità mondana.<br />A nulla vale conquistare il mondo e perdere la propria anima, dice Cristo nel vangelo.<br /><br />Non impugni le mie parole per quanto riguarda la mia ritrosia a parlare sui santi occidentali-<br />Non lo faccio per vari motivi, uno dei quali è quello di non proferire giudizi che potrebbero ferire alcune persone.<br />Preferisco non farlo anche perché, siccome le fonti antiche sono sempre valide ed è con quelle che ci si deve confrontare, mi rivolgo all'antico piuttsto che alle epoche moderne dove, nonostante la buona fede di molti, c'è stato un po' di tutto e non sempre di edificante...<br /><br />La citazione di Gaudium et Spes non è sbagliata ma per essere equilibrata (non dimentichi che era invasata dall'ottimismo degli anni sessanta!) deve essere accostata al fatto che l'uomo ha bisogno di continua conversione e di lottare contro le sue passioni altrimenti .... buonanotte "dignità sublime" simile a Cristo!!!!<br />E questo non è platonismo è purissimo Cristianesimo!Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-43714816415446594422015-04-16T16:43:09.038-07:002015-04-16T16:43:09.038-07:00Io non rinnego e non sminuisco la dimensione spiri...Io non rinnego e non sminuisco la dimensione spirituale, ma dico che essa deve trovare anche un'attuazione per trasformare tangibilmente la vita del cristiano. Cristo non mi pare abbia vissuto una vita appartata e nemmeno gli apostoli che hanno viaggiato in lungo e in largo per annunciare il Vangelo condividendo la vita, le gioie e i dolori delle prime comunità cristiane. Gesù non era un eremita e non operava avvolto in un manto di segretezza. Era uno che si mescolava apertamente con le persone nei villaggi e nelle città. Predicava e insegnava pubblicamente perché voleva che la gente sapesse la verità su di lui. Partecipava a matrimoni, pranzava con i peccatori, i ladri e le prostitute. Aiutava il padre nel lavoro, andava a pescare con gli apostoli, visitava i parenti, frequentava il tempio e le feste religiose. Quando Gesù parla in parabole, incarna la spiritualità nella vita quotidiana. Infatti non usa un linguaggio astruso, iperuranico, dotto, esoterico, ma un linguaggio che fa continuamente riferimento alla vita dell'uomo: i pastori e il gregge, il seminatore, gli uccelli, i gigli, gli alberi, gli oggetti di uso quotidiano, la donna che svolge i lavori casalinghi, i pescatori, i bambini che giocano. Dunque Gesù stesso ci insegna che la spiritualità e la volontà di Dio possono essere vissute e sperimentate nella vita di ogni giorno. La vita quotidiana viene così santificata e diventa una sorta di "liturgia" in cui ogni gesto deve essere offerto a Dio in obbedienza e conformità ai suoi comandamenti. La vita del cristiano deve manifestare la fede ricevuta, la conversione. Purtroppo è lei che persiste nel distinguere i due ambiti nel solco del dualismo platonico. Forse lei ha conosciuto solo un modo di vivere il cristianesimo che è quello orientale e monastico, infatti quando altri utenti le hanno indicato, in altri post, alcuni grandi Santi cattolici come Giovanni Bosco ha detto chiaramente di non conoscerli. Giovanni Bosco, ad esempio, è uno di quei grandi Santi che hanno unito una profonda spiritualità ad una sconfinata carità. Concludo con le parole del Concilio Vaticano II: «Poiché in lui [Cristo] la natura umana è stata assunta senza per questo venire annientata, per ciò stesso essa è stata innalzata anche in noi a una dignità sublime. Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Gaudium et Spes, n. 22).<br /><br />Roberto<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-17305655266363295642015-04-16T11:50:45.504-07:002015-04-16T11:50:45.504-07:00Purtroppo temo che non vediamo affatto questo even...Purtroppo temo che non vediamo affatto questo evento nello stesso modo e questo proprio perché per lei il fatto spirituale sarà forse edificante ma non serve al mondo (lo dice all'inizio).<br /><br />Gli apostoli non fanno discorsi come gli evangelizzatori protestanti. Non mostrano nella loro persona un uomo psichico ma un uomo spirituale, quello che per lei di fatto “non serve”.<br /><br />È l'uomo spirituale che fa miracoli, che giunge direttamente al cuore delle persone (senza usare sentimentalismi), che mostra una prospettiva non terrena, che capisce, come Filippo, dove Dio lo vuole inviare. Ed è questo il motore che cambia le cose. Questo spiega come sia stato possibile che un manipolo di poche persone abbiano diffuso in tutto l'impero la “novità” l' “eyangelion” di Cristo.<br /><br />Al contrario, oggi in nome del vangelo si ha una mentalità assolutamente secolarizzata: l'evangelizzatore usa mezzi d'impatto psicologico, fa leva sull'affettività o sulle carenze affettive del prossimo per insinuarsi, usa discorsi razionali per competere con la “sapienza di questo mondo”, ecc. Lo stile riservato, umile, appartato di chi sa che Dio non parla nella tempesta ma nella brezza leggera del mattino come ricorda la Scrittura, è cosa assai rara oggi e non fa “cassa”. <br /><br />Ad un popolo drogato da emozioni forti e dipendente psichicamente da esse non può interessare. Ma il vangelo è l'esatta alternativa a tutto questo ed è questo il realismo cristiano (lei usa la mia stessa definizione ma la piega in tutta un'altra direzione!).<br /><br />A lei tutto ciò pare una estremizzazione. Purtroppo chi ha iniziato a estremizzare le cose non è il sottoscritto ma Cristo stesso. Il vangelo è lì a ricordarcelo, se lo leggiamo senza tante precomprensioni e senza occhiali secolaristici. Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-79914073474348641002015-04-16T11:50:29.362-07:002015-04-16T11:50:29.362-07:00...
Le due mentalità sono coesistite nella Chiesa ......<br />Le due mentalità sono coesistite nella Chiesa per lungo tempo, fintanto che il monachesimo non si è a sua volta corrotto (ne parla con toni assai preoccupati San Simeone il Nuovo Teologo attorno all'XI sec.). C'erano, così, due mentalità: una “ibrida” del clero cortigiano al quale pareva possibile sposare la mondanità con il vangelo e un'altra decisamente evangelica del monachesimo. Crollando il monachesimo in Occidente rimase la prima, nonostante i tentativi del Poverello di Assisi di “riedificare” la Chiesa.<br /><br />Questo lo vediamo pure nel modo differente di evangelizzare. Se in Occidente si finisce per usare la spada secolare, in Oriente il monachesimo, incaricato anche delle missioni, ha un altro comportamento: la prima cosa che fa quando si stabilisce in un paese non cristiano è aprire un monastero e continuare la vita monastica in esso. <br /><br />Se nel primo caso evangelizzare è sinonimo d'imposizione e violenza, nel secondo avviene come un naturale assorbimento.<br />È vero che dietro a questi secondi missionari ci poteva essere l'imperatore con i suoi interessi, ma è altrettanto vero che lo stile monastico non fu certo quello di far violenza alle persone ma di attrarle a sé. <br /><br />Un grande storico del monachesimo, Leo Moulin che ho avuto la fortuna di conoscere, sintetizza così la storia monastica: i monaci sono un paradosso vivente; fuggono il mondo ma lo attraggono a sé, vivono poveramente ma nel mediovevo sonodei veri e propri motori dell'economia, si dedicano all'ascesi e alla privazione ma attorno a loro fiorisce l'arte ecclesiastica in tutte le sue forme...<br /><br />È esattamente questo lo stile cristiano! <br />La società non si cambia con il progetto diretto di cambiarla ma, prima di tutto, cambiando se stessi e, addirittura, appartandosi per farlo, come per secoli è stato fatto dal monachesimo. Il vero impegno non nasce dall'idea di “buttarsi nella mischia” assieme a tutti gli altri e, con lobbies, mafie, politici più o meno corrotti e intrallazzi vari, influenzare la società (come succede in Italia). <br /><br />Il vero impegno nasce appartandosi e dal deserto nasce il miracolo che ha ben mostrato Leo Moulin. "Cercate prima il Regno di Dio", ammonisce Cristo!<br /><br />Se non si assume questo stile da “lievito nascosto”, come indica precisamente Cristo e che noi non siamo affatto disposti a capire e ad applicare, l'eventuale spiritualità che il cristiano dice di avere (e che lei mi descrive) è una pura illusione, è una realtà psicologica, non spirituale. <br /><br />Lei mi ricorda l'attività evangelica degli apostoli e dice che essi andarono in ogni dove per convertire e cambiare il mondo di allora.Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-21733165185418246572015-04-16T11:04:01.384-07:002015-04-16T11:04:01.384-07:00Gentile Roberto,
pubblicando le sue perplessità e...Gentile Roberto,<br /><br />pubblicando le sue perplessità e rispondendole non lo faccio tanto per lei, poiché temo che non sarà nella disposizione ideale di capirmi, quanto per chi mi legge.<br /><br />Mi sono preso un poco di tempo per risponderle perché il suo intervento richiederebbe, come quello di Urban, un nuovo post che però in questo caso non faccio. <br /><br />Nelle sue frasi ci sono cose imprecise, alcune piuttosto confuse, altre decisamente sbagliate. Sono come davanti ad una matassa di nodi per cui, con un poco di pazienza e tempo, proverò a scioglierne almeno alcuni.<br /><br />Premetto dicendo che quanto esprime non mi pare una “colpa” poiché, al pari di quanto sostenuto da Urban, tali affermazioni sono le opinioni correnti dell'uomo della strada e influenzano chiunque non abbia un po' di attenzione alla realtà cristiana.<br /><br />Il riferimento ascetico del monachesimo, che io riprendo in parte in questa sede, non è invenzione dei monaci ma è presente nella rivelazione neotestamentaria e nella tradizione primitiva del Cristianesimo. L'ascesi – che non è una dottrina moralistica – rappresenta uno stile che, in definitiva, si può attribuire a Cristo stesso. <br /><br />Ora, lei definisce tale insegnamento come “parole edificanti, ma niente più”. <br /><br />L'insegnamento di Cristo se al più edifica ed è “santo, utile, bello e interessante” rimane solo per chi si apparta dal mondo non per chi ci vive il quale reputa tutto ciò INUTILE. <br /><br />Dunque Cristo avrebbe perso il suo tempo per dedicarsi solo a qualche “mosca bianca”, non per offrire un insegnamento ed aprire una via di salvezza universale!<br /><br />Allora quale sarà la via veramente UTILE a chi vive nel mondo? Una via che prescinde da tutto ciò o, detto diversamente, una via mondana. Tertium non datur!<br /><br />Per lei è urgente che il cristiano s'impegni in questo mondo per lasciarne un segno. Dopo 2000 anni di Cristianesimo abbiamo visto molti modi di “impegno” in questo mondo: quello dei vescovi che entrano nei palazzi degli imperatori (visto con gran timore da alcune voci profetiche), quello di vescovi che cominciano a prenderci gusto nello stare a corte, quello di imperatori cristiani che fanno il braccio destro dei vescovi e convertono con la spada seminando sangue, quello di papi che fanno esattamente come gli imperatori e si credono superiori ad essi …<br /><br />Questa non è una pagina gloriosa ma assai problematica ed è storicamente appurato. Forse lei la definirà “incarnazione del Cristianesimo”. <br /><br />Io più realisticamente la chiamo “secolarizzazione” dello stesso poiché se Cristo avesse voluto fare altrettanto sarebbe di certo andato alla corte di chi comandava al suo tempo e non avrebbe chiamato a sé dei pescatori ignoranti, come gli apostoli, ma si sarebbe circondato di saggi farisei e sadducei, i teologi del tempo. <br /><br />Invece non fu affatto così, egli non si è voluto “incarnare” in questo senso! È tanto strano che non lo si veda.<br /><br />Il monachesimo, dinnanzi ad un momento di rilassamento della Chiesa, ha rilanciato le antiche esigenze evangeliche vivendole. Il monachesimo non era uno “stato particolare e separato” ma dei semplici laici che vivevano il vangelo “sine glossa”, diremo. In questo modo, fintanto che il monachesimo era sano, almeno una parte della Chiesa continuava a trasmettere realmente il vangelo. Tutti gli altri finirono lentamente per assumere un'altra mentalità, proprio come chi, al mulino, non può se non infarinarsi. ....Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-90531500424491597232015-04-16T06:17:23.040-07:002015-04-16T06:17:23.040-07:00Grazie Pietro,
l'analogia mi pare perfetta.Grazie Pietro,<br />l'analogia mi pare perfetta.Simonenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-39641697363090883762015-04-16T06:12:13.353-07:002015-04-16T06:12:13.353-07:00Ma se, da un certo punto in poi, si pensa che le U...Ma se, da un certo punto in poi, si pensa che le Università non servono a nulla, che vanno bene solo ad una piccola èlite di gente che non conosce la vera vita del mondo, che gli atenei NON DICONO NULLA alla gente comune e che si deve stornare la gente dall'iscriversi, ecco il vero crimine!<br /><br />Ed ecco perché certi tradizionalisti sono i peggiori nemici della Tradizione anche se non sanno di esserlo!<br /><br />Se io non capisco l'Università (leggasi la spiritualità) non posso sparagli contro e dire che è inutile perché o prima o poi ci sarà sempre uno su mille (mettiamo) che lo capirà e ci farà grandi progressi.<br />Se lo faccio sono socialmente pericoloso. Nel nostro caso si è ecclesialmente pericolosi.<br /><br />Se poi si scopre che quanto dico non sono dettagli ma è la reale tradizione apostolico-patristica, allora chi spara contro tutto ciò non può che allarmare!Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-71332904969831256372015-04-16T06:11:17.647-07:002015-04-16T06:11:17.647-07:00Se lei non pubblica significa che non accetta il c...Se lei non pubblica significa che non accetta il confronto ed il dialogo, il che non mi sembra molto cristiano, anzi è modo di comportarsi molto psichico (come lo chiamerebbe lei). I padri e i dottori della Chiesa che lei cita spesso, non si sono mai sottratti al confronto, anche con chi era molto distante dalle loro posizioni. Se lei dice di volere seguire il loro esempio, allora lo dimostri nei fatti, altrimenti le sue sono solo belle parole, ma vuote.<br /><br />RobertoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-39460407664701382352015-04-16T06:09:48.183-07:002015-04-16T06:09:48.183-07:00Gentile Simone,
purtroppo nei post precedenti c&#...Gentile Simone,<br /><br />purtroppo nei post precedenti c'è stata un po' di battaglia sui contenuti e sui metodi, non a livello personale. Spero che questo sia chiaro.<br /><br />Personalmente non riesco a rassegnarmi riguardo ad un certo mondo cattolico che urla la sua fedeltà alla tradizione "di sempre" ma poi quando si trova dinnanzi ad una prospettiva realmente antica e tradizionale (non invenzione dei monaci o degli "scismatici orientali" ma d' indubbia derivazione apostolica), arricci il naso e faccia mille distinguo con i quali, di fatto, butta tutto in spazzatura.<br /><br />E quale migliore "prova provata" di questa per mostrare che nei secoli, volenti o nolenti e nonostante mille eccezioni e tendenze contrarie, nel Cristianesimo, passando da adattamento ad adattamento, si abbia sfocato certi punti essenziali da me evidenziati?<br />Certo non è sempre stato così, non ovunque e non da parte di tutti, ma c'è stato e oggi si è imposto!<br /><br />Nel momento in cui non c'è reale tensione spirituale ma solo tensione etico-ideale e un certo attaccamento a determinate forme devozionali (liturgiche o no), si ha già fatto implodere l'edificio, che ci si accorga o meno.<br /><br />Il problema, infatti, non è dato da chi più di tanto non può capire o non ce la può fare, da chi in buona fede ha una vita religiosa psicologica e non spirituale, per usare il linguaggio da me utilizzato. Certamente il 90% dei cristiani nella storia non si sono brillantemente distinti ma non è ancora questo il punto problematico.<br /><br />Il vero problema c'è quando si ritiene che una media non eccellente sia la regola fondante, il "top" da raggiungere o, detto diversamente, quando si scambia lo spirituale con lo psicologico.<br /><br />Il vero problema inizia quando, sentendo i discorsi da me trattati, si dice: "Questo non ci appartiene, appartiene al più ai monaci" (come se anticamente tale distinzione fittizia fosse mai esistita!), o si dice ancora: "Tutto ciò è irreale e questa non è una spiritualità incarnata", non vedendo o facendo finta di non accorgersi che qui si scambia "incarnazione" per secolarizzazione.<br /><br />Il Cristianesimo deve vivere nel mondo, si afferma dunque. Ma l'unico modo di vivere nel mondo del Cristianesimo è quello di non appartenere alla logica del mondo altrimenti diventa mondo con il mondo come di fatto succede.<br /><br />L'attività sociale è sempre esistita nel Cristianesimo. Si pensi al semplice fatto che a Costantinopoli molti ospedali erano gestiti da monaci. Ma questo beneficare se non è aperto alla prospettiva spirituale, nel senso da me indicato (che poi è il senso apostolico e patristico), diviene pura beneficenza mondana e qui nasce un problema perché non si capisce più la differenza tra filantropia massonica e carità cristiana. <br /><br />Ognuno giustamente deve fare quello che può e riesce a capire. Ognuno opera con i mezzi che ha a sua disposizione. Viceversa, bloccare la possibilità di progresso ed elevazione dei singoli è un crimine, in qualsiasi modo lo si faccia.<br /><br />Ci sono di quelli che non possono andare oltre le elementari (un tempo, soprattutto). Ci sono di quelli che si fermano alle medie. Diversi terminano le superiori e non frequentano l'Università.<br />Ciononostante le Università non chiudono perché c'è chi non ci può o non ci vuole andare e, al contrario, si invita i giovani a iscriversi. Nessuno chiuderebbe le Università perché almeno una fetta della società non è portato a frequentarle.Pietro C.https://www.blogger.com/profile/17603840279989219727noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-19526330327618512892015-04-16T03:40:38.606-07:002015-04-16T03:40:38.606-07:00Confesso che nei precedenti post, più che dai cont...Confesso che nei precedenti post, più che dai contenuti (sui quali concordo in toto), sono rimasto un po' colpito dal tenore con cui sono stati esposti (e difesi)... Mi riferisco anche al botta e rispota con Maria Guarini.<br /><br />Ad ogni buon conto, questo ultimo post mi fa pensare a quel che un mio carissimo amico mi ripete spesso: i "tradizionalisti" (o buona parte di loro) sono i peggiori nemici della Tradizione.Simonenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5815175671799976619.post-37979676848987036472015-04-15T17:23:32.368-07:002015-04-15T17:23:32.368-07:00Le sue sono parole edificanti, ma niente di più. N...Le sue sono parole edificanti, ma niente di più. Nella pratica si sciolgono al sole. Lei avrà sicuramente studiato ed approfondito la spiritualità ascetica e monastica orientale che è santa, utile, bella e interessante per chi decide di abbracciare un tale stato di vita. E per tutti gli altri cristiani che sono la maggioranza e che vivono nel "mondo"? Polarizzando la visione della vita cristiana su questi temi che le stanno a cuore, lei rischia di vedere in modo deformato l'esperienza dell'uomo cristiano sulla terra in attesa di essere ricongiunto a Dio nel cielo. Le faccio una domanda: ma secondo lei i cristiani devono sforzarsi di costruire una civiltà cristiana su questa terra? Devono ritirarsi tutti nelle kellie atonite o nel deserto ignorando tutto e tutti aspettando la morte? Preciso che non ho niente contro i monaci e gli eremiti di cui ammiro e stimo le diverse forme di vita. Ma qui il discorso è un altro. Il cristiano in quanto uomo nuovo nato in Cristo e quindi portatore di una nuova visione del mondo e delle cose, celesti e terrene, può portare il suo contributo per migliorare la vita su questa terra affinché sia più evangelicamente rispettosa dei comandamenti di Dio e della creazione divina? E' lecito per il cristiano impegnarsi (attraverso l'arte, la cultura, la scienza, il lavoro, la religiosità, la carità, ecc.) per edificare una civiltà cristiana? La quale non sarebbe altro che un anticipo della perfezione celeste del regno eterno di Dio? Anche la liturgia eucaristica è un anticipo di quella celeste. E la liturgia cristiana, non deve essere fine a se stessa, ma produrre un cambiamento nell'uomo, delle ricadute spirituali e sociali, infatti deve essere la fonte della koinonia che unisce il cristiano a Dio e il cristiano ai suoi fratelli nella fede. Una volta che l'uomo si è convertito a Cristo, ha abbandonato il peccato, e vive cristianamente poi dovrà pure comunicare agli altri questa gioia, dovrà contagiare il prossimo con i mezzi a lui più prossimi che possono essere molteplici quanto sono molteplici i carismi e le abilità di ogni uomo. Se gli apostoli, dopo avere conosciuto Cristo e dopo avere coltivato interiormente la loro spiritualità divenendo perfetti agli occhi di Dio, non avrebbero comunicato la loro conversione al mondo allora non ci sarebbe il cristianesimo. Tutto ciò non significa essere materialisti, ma realisti. Il cattolicesimo venera schiere di Santi sociali che hanno saputo coniugare la più alta spiritualità e rettitudine con il più alto servizio al prossimo in variegate forme. Evidentemente le cose si possono conciliare, senza estremizzare e polarizzare la questione come sembra fare lei, con tutto il rispetto ovviamente.<br /><br />Roberto Anonymousnoreply@blogger.com