In Occidente, nelle chiese latine, non esisteva una tipologia unica di altare durante il medioevo. Tuttavia, fino ad un certo periodo storico l'altare latino non era troppo dissimile da quello delle chiese greche. Segnalo, in questo post, il caso di un altare portatile, quindi rimovibile, che appare in una tela quattrocentesca ritraente la predica di san Bernardino da Siena.
Tale tela, conservata nel museo diocesano adiacente alla cattedrale senese, è parte di un dittico che ritrae due momenti diversi di una predica del santo cattolico.
Riporto due foto: una generale e una particolare concentrata sull'altare.
La prima osservazione è che la presenza dell'altare testificava senz'altro una preghiera che veniva fatta prima e dopo la predica, ovviamente rivolti verso l'altare stesso. Quando Martin Lutero "riformerà" il culto riducendo la Messa ad una Cena e facendo fare spesso al posto di quest'ultima un semplice sermone preceduto e seguito da preghiere, avrà avuto assai probabilmente in mente questa consuetudine medioevale.
La seconda osservazione è relativa all'altare: pur essendo un altare rimovibile, dunque dotato solo dell'essenziale, vi si nota la presenza di un'iconografia con santi appoggiata su di esso. L'altare è rivestito con tessuti raffinati il che lo fa emergere agli occhi degli astanti come un oggetto sacro. Le iconografie sembrano fare un corpo unico con l'altare, segno che non sono solo un elemento devozionale ma strettamente liturgico. Rimanderanno probabilmente ai santi a cui l'altare stesso era dedicato. L'iconografia, dunque, non è un elemento accessorio ma pare essere essenziale ed è legata al culto e alla preghiera che si compie dinnanzi all'altare.
Solo successivamente gli altari portatili potranno prescinderne, in un'epoca nella quale le pale d'altare delle chiese, di dimensioni sempre maggiori, diverranno l'occasione per mostrare prevalentemente il virtuosismo dell'artista. Allora il tema religioso suonerà spesso come un puro pretesto per indicare molto altro. Nel XV secolo, periodo in cui è stata fatta questa tela, avviene lentamente la svolta ricordando ancora, però, consuetudini antiche che pian piano si perderanno e di cui nessuno sentirà la mancanza. Il formalismo e l'estetismo tenderanno ad invadere sempre più lo spazio sacro a tutto scapito del valore delle forme simboliche a cui l'iconografia inevitabilmente rimanda. Il problema liturgico, dunque, non è solo questione di questi ultimi decenni ma, seppur in altre forme, ha riguardato anche altre epoche.