Mi intratterrò su questo tema brevemente, ben sapendo che ai cristiani non è conveniente parlare di certe cose, come ricordava l'Apostolo Paolo.
Già da tempo ho pensato di coniare il termine "pornoteologia" per indicare quel tipo di riflessioni "teologiche" che nascono da presupposti non spirituali.
La teologia tradizionale prende spunto da quella patristica la quale si muove sempre ed esclusivamente da presupposti spirituali. San Gregorio il Teologo (il Nazianzeno) ricorda spesso nei suoi scritti che il vero teologo è colui che si trasforma con l'azione dello Spirito Santo divenendo uomo spirituale. Solo l'uomo che prega e che si muove in una logica divina è un vero teologo. Di qui l'indispensabilità di essere trasformati, di cambiare radicalmente la mentalità secolare per assumere la dignità dei figli di Dio i quali non sono mossi da uno spirito carnale ma direttamente dallo Spirito Santo. Di qui pure la centralità della vita monastica nella Chiesa che diviene un vero e proprio paradigma per il vissuto ecclesiale.
Questa è la tradizione della Chiesa e impone prima di tutto una trasformazione personale e solo dopo una formazione intellettuale (sequenza che oramai non è più osservata dando erroneamente per scontata la prima e ritenendo assolutamente marginale la vita monastica).
Se ci si stacca da questa tradizione teologico-spirituale non osservandola più (il che è un vero e proprio scisma che implica o prima o poi delle eresie), succedono i pasticci odierni che si potrebbero tranquillamente qualificare come "pasticci diabolici".
È da anni, oramai, che nel mondo cattolico corre l'idea secondo la quale i rapporti tra le tre Persone Trinitarie sono analoghi ai rapporti sessuali o carnali. È un'idea, questa, che si può sentire pure in certe omelie com'è capitato al sottoscritto. Ultimamente si sta diffondendo l'idea che l'eucarestia è paragonabile al dono del corpo il quale implica una donazione sessuale (idea diffusa da un paio di sacerdoti di Bergamo, Manuel Belli e Andrea Grillo, come si può riscontrare nel web).
La bocca parla per la pienezza del cuore e se il cuore, invece di essere purificato dallo Spirito, è invaso da compulsivi pensieri carnali è ovvio che la stessa teologia viene oscurata e capovolta.
In questi casi l'unica cosa da fare, oltre a denunciare queste vere e proprie bestemmie, è quella di evitare accuratamente tale genere di persone e le loro idee, persone che, secondo i Padri, sono ormai divenute come diavoli.
Infatti la loro non è più la teologia della Chiesa ma una vera e propria "pornoteologia", diffusa anche a causa dell'indifferenza e dell'ignavia episcopale odierna.
Il fine della teologia è l'elevazione della persona dalle contingenze del mondo presente alla sfera spirituale con la quale assume la "veste nuziale" per prepararsi all'incontro con il Signore. Se questo non avviene e ci si intrattiene su argomenti quanto meno sconvenienti, non ci si potrà poi meravigliare quando, giunto il momento, ci si sentirà respingere dallo Sposo per non essersi rivestiti della veste nuziale stessa, come ricorda la parabola evangelica. Un clero che non aiuta le persone a mettersi in questa prospettiva è veramente divenuto collaboratore del diavolo.
Infatti la loro non è più la teologia della Chiesa ma una vera e propria "pornoteologia", diffusa anche a causa dell'indifferenza e dell'ignavia episcopale odierna.
Il fine della teologia è l'elevazione della persona dalle contingenze del mondo presente alla sfera spirituale con la quale assume la "veste nuziale" per prepararsi all'incontro con il Signore. Se questo non avviene e ci si intrattiene su argomenti quanto meno sconvenienti, non ci si potrà poi meravigliare quando, giunto il momento, ci si sentirà respingere dallo Sposo per non essersi rivestiti della veste nuziale stessa, come ricorda la parabola evangelica. Un clero che non aiuta le persone a mettersi in questa prospettiva è veramente divenuto collaboratore del diavolo.