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domenica 16 marzo 2014

La gravità nella Liturgia

Inno all'Offertorio per la Liturgia bizantina dei Doni Presantificati nella Grande Quaresima

Che strano titolo, diranno alcuni nostri lettori! 

In realtà quale vera liturgia cristiana è tale se è priva di una solenne gravità? La gravità non significa musoneria, tristezza da disperati ma un atteggiamento interiore ed esteriore tale per cui si considera seriamente che quanto si sta facendo, con la preghiera, è cosa assai importante. La gravità significa compostezza del corpo e presenza dello spirito in quanto si sta facendo. Pensando ad essa la mente vola alle ieratiche immagini dei santi, dipinte nelle chiese bizantine e in quelle del periodo romanico come pure ai portali delle chiese gotiche. 

Il corpo viene disciplinato perché l'energia si porti tutta nel cuore dell'uomo e non si disperda altrove. La gravità chiede disciplina, una lotta contro i pensieri che portano la nostra attenzione ora qui ora lì, vagando senza sosta e quindi disperdendoci dal fine che la liturgia ci chiede. 

Che meraviglia entrare in una chiesa in cui la preghiera è tutta tesa verso l'Assoluto, l'aria diventa immobile e tutto si trasfigura! Le persone stesse in essa si elevano, intuiscono che dietro alla gravità ecclesiastica c'è una presenza indicibile che giunge fino a noi e ci raggiunge tutti. Entrare in una chiesa (meglio in un monastero) bizantino ci fa toccare con mano il senso di questa gravità e, nello stesso tempo, di questa Presenza! I canti, poi, sono realmente l'espressione di questa gravità. Il momento è serio, non è uno scherzo: "Ora le Potenze dei Cieli con noi invisibilmente danno culto", si canta nelle liturgie quaresimali bizantine. 





Ma cosa dobbiamo constatare attorno a noi? Nelle nostre chiese occidentali non conosciamo né gravità né disciplina, ritenute oramai dei gravami. È lasciato libero corso allo spontaneismo perché altrimenti, si dice, ci si spazientisce. Tale spontaneismo se in Italia non giunge alle logiche conseguenze di altri paesi, che hanno fatto della Messa una perenne kermesse, quanto meno vi tende. 

I singoli non sanno disciplinare i propri pensieri, si pensa di trattenere la distrazione solo trasformando la liturgia in spettacolo, trasformando il luogo sacro in palcoscenico. Ma in questo modo invece di contrastare i pensieri errabondi li si alimenta alla grande e questi correranno ben lungi dal mistero liturgico... È ancora possibile vivere questo momento come luogo della trasfigurazione? Certamente no! 

Quanto lontane sono le parole dalla realtà quando, per accarezzare l'ala tradizionale del cattolicesimo, il papa argentino dice: “La liturgia è tempo di Dio e spazio di Dio, e noi dobbiamo metterci lì nel tempo di Dio, nello spazio di Dio e non guardare l’orologio. La liturgia è proprio entrare nel mistero di Dio, lasciarsi portare al mistero ed essere nel mistero. È la nube di Dio che ci avvolge tutti”(1).


Che senso ha affermare questa sacrosanta verità, che il papa ha senz'altro sentito in qualche milieu bizantino, invocando un ritorno al senso del sacro quando tutto il contesto – e spesso gli stessi nuovi testi liturgici – sono talmente impregnati di mentalità mondana da essersi seriamente allontanati dalla gravità che ha sempre caratterizzato la liturgia cristiana tradizionale sia in Oriente che in Occidente? Ci troviamo in una situazione infinitamente peggiore di quella osservata da Pio X, agli inizi del XX sec., quando doveva combattere contro la teatralità nelle chiese, in cui estemporanei "divi" dell'Opera si esibivano con trilli e gorgheggi barocchi o con sdolcinatissime lagne romantiche ...

Oggi, non ci troviamo piuttosto davanti a chi, con una mano sembra dare ma con l'altra sicuramente toglie volendo lui stesso una liturgia-intrattenimento, come si è molte volte constatato nella pratica del papa in Argentina quand'era arcivescovo? 

No, non mi intratterrò sul papa attuale né è mia intenzione fargli una critica personale per cose che d'altronde sono più che evidenti a chi è mosso da buona volontà e vede la realtà per ciò che oggettivamente si manifesta.

Qui si tratta, piuttosto, di evidenziare un clima generale per cui a parole si elogia, ad esempio, la Chiesa ortodossa che, nelle sue forme liturgiche, ha conservato lo slancio verso Dio e poi nella pratica molte realtà cattoliche sono ad un livello anche più “basso” di certe comunità protestanti e da lì, si badi bene, non si vogliono di certo staccare!

In realtà si tratta di schizofrenia pura, talmente grave che queste persone oramai non se ne accorgono più. Per giunta se si dice loro che sono malate si offendono pure!  Con persone così non si può fare né chiedere più nulla. Le si deve lasciare nel loro universo contraddittorio...

L'unico modo per dare respiro ai cristiani sarebbe reintrodurre testi veramente liturgici nella messa – non riflessioni psicologizzanti a carattere teologico –, reintrodurre la gravità e quell'atteggiamento ascetico con il quale combattiamo contro ogni atteggiamento mondano in noi. 

Dio non si rivela che ai puri di cuore ma la purezza chiede pentimento, lotta e sacrificio, cose totalmente distanti dalla massa e da gran parte del Cristianesimo odierno che ama piuttosto fare “casino”, come esortava lo stesso papa argentino ai ragazzi in un raduno giovanile (2) ... 

La verità cristiana è senz'altro da un'altra parte perché non è mai un'affermazione vuota di contenuto, senza alcun riscontro nella pratica!


Un esempio di canto ecclesiastico ai primi del '900 eseguito dall'ultimo cantore castrato in Vaticano. Si tratta di uno svenevolissimo "Oremus pro Pontifice nostro". Ce n'erano di sicuramente peggio...
__________________

Note

1) Vedi http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350716 
2) Vedi http://www.zenit.org/it/articles/il-fate-casino-del-papa-ha-portato-centinaia-di-migliaia-di-giovani-a-lujan

6 commenti:

  1. È senza dubbio un'ottima riflessione! Ma purtroppo Lei ha pure ragione segnalando la gravità della malattia oggi che infatti si è talmente impadronita di tanti cattolici che essi non vogliono guarirsene. E purtroppo anche il mondo tradizionalista ha dei segni di malattie simili...

    Kyrie eleison

    PS: poiché ha parlato di testi, aproffito per chiederLe: pensa di continuare l'edizione dei libri liturgici bizantini?

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  2. Sì, l'edizione dei libri bizantini continuerà, è urgente!
    In giro per l'Italia c'è qualcun altro che cerca di fare lo stesso ma ad un livello molto meno esigente. Il problema di costui è che vuole ottenere tutto con pochissima fatica. Morale della favola: testi-base con molti errori nel greco e nella traduzione italiana.
    Io stesso mi rendo conto che sono lavori impegnativi. Non può una gallina pensare di volare all'altezza delle aquile! E, d'altronde, se non avessi avuto l'input di qualche aquila io stesso non potrei volare così alto....

    Purtroppo, come lei dice, il mondo tradizionalista tolto qualche esempio, fa quello che riesce a capire. La spaccatura sempre più evidente tra tradizionalisti fedeli al pensiero di mons. Lefebvre e tradizionalisti accordisti lo dimostra in modo lampante!

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  3. Aggiungo: il mondo tradizionalista cattolico ha veramente di tutto.
    Ricordo molti anni fa due sacerdoti (uno dei quali poi ha scelto di lasciare la fraternità san Pio X). Il primo amava fare collezione di pugnali dell'epoca fascista e li mostrava con molto orgoglio come reliquie nel cassetto della sua scrivania. Il suo cuore pareva essere lì...
    Un secondo (quello che poi abbandonò) andava a pietire in ogni santuario o chiesa delle reliquie (con la scusa che il mondo cattolico se ne disfaceva). Non mi sembrava che la sua fosse una reale pietà quanto piuttosto l'atteggiamento del ragazzino che colleziona figurine. Di più: vi raffiguravo una sorta di feticismo. E infatti, visitando il suo profilo su facebook, sembra di vedere il negozio di un antiquario ecclesiastico, non tanto la pagina di un uomo religioso....
    Stare alla larga da tutto questo non può che far bene!

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    1. Quanto Lei dice è davvero da piangere; quei sacerdoti fanno danno alla Tradizione, perché fanno credere che gli altri siano così. Ma mi pare siano piuttosto dei problemi della natura umana stessa (ci saranno alcuni preti così, penso, anche nel mondo ortodosso). Ci sono comunque problemi ancora più pregnanti nel mondo tradizionalista (sulla liturgia e sulla mentalità di molti di loro), di cui abbiamo già parlato in questo blog.

      Mi rallegro della sua volontà di continuare con l'edizione. Le lo chiedevo perché non ne avevo avuto notizie da qualche mese fa. Ho potuto infine acquistare il volume della Compieta e devo dirLe che mi son sorpreso gratamente per la profondità e la spiritualità che si trovano nelle preghiere. Secondo me, tanti tradizionalisti dovrebbero utilizzare libri simili (della tradizione però romana) invece dei libri di devozione che, utilizzati nella Messa, piuttosto di nutrire la spiritualità liturgica dei fedeli, tendono a soffocarla.

      Kyrie eleison

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    2. Sì, sono problemi della natura umana. Per questo oggi la fraternità san Pio X è in crisi, perché chi la guida non ha la levatura che aveva mons. Lefebvre. Al Lefebvre chi non concorda può rimproverare quel che vuole ma non di certo la sua capacità a tenere gli equilibri in una situazione quanto mai difficile. I suoi successori in questo si sono manifestati assai carenti perché non hanno la medesima stoffa umana.
      Al di là delle convinzioni religiose - condivisibili o meno - la stoffa umana è determinante!

      Quando questa è carente ci sono problemi che io non ho difficoltà a confessare esistenti pure nel mondo ortodosso contemporaneo. Se qui iniziassi a scrivere quel che ho visto credo che basirei parecchi e poi dovrei subire pure qualche denuncia... La miseria umana c'è eccome in ogni fronte!

      Questo non significa che dobbiamo buttare via tutto, però!
      Ecco perché pian piano io porto avanti certe iniziative come quelle dei libri liturgici.
      Non si aspetti una grande velocità. Non voglio fare lavori come qualcun altro. Le cose fatte un po' benino sono destinate a durare, quelle fatte coi piedi non sono che carta straccia, destino di alcune pubblicazioni di certi "ortodossi" in Italia...

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  4. Mi è ricapitato di vistare la Basilica Eufrasiana di Parenzo e c'è da dire che anche "l'ambiente" ha una sua "gravità" che nelle chiese razionaliste moderne non è possibile trovare.

    Pantocrator

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